SIBO

Dr. Massimo Giusti

La SIBO “small intestine bacterial overgrowth” = sovraccrescita batterica del tenue ( SIBO ) è una condizione patologica definita dalla presenza di eccessiva concentrazione di batteri nell’intestino tenue o da alterata composizione della flora batterica stessa.
Normalmente la concentrazione di batteri è elevata nel colon, assai inferiore nel tenue, ove avviene l’assorbimento degli alimenti. Mantenere questo rapporto è fondamentale per evitare effetti dannosi: danno della mucosa intestinale e riduzione dei suoi enzimi ( tra i quali le disaccaridasi, che permettono la digestione di alcuni zuccheri , come lattosio e saccarosio ); competizione dei batteri per gli alimenti; passaggio di batteri attraverso l’epitelio intestinale reso più permeabile; produzione eccessiva di gas dalla fermentazione del cibo.

Quali fattori impediscono normalmente la SIBO ?

  • Acidità gastrica
  • Corretta ed efficace motilità dell’intestino
  • Integrità della mucosa intestinale e presenza di muco
  • Normale attività immunologica
  • Enzimi intestinali, pancreatici e bile ( secreta dal fegato )
  • Flora batterica commensale ( normale “ microbiota” )
  • Valvola ileo-cecale ( che impedisce passaggio a ritroso di alimenti e liquidi dal cieco all’ileo)

La SIBO è una malattia unica?

No, la SIBO è una condizione di tipo fisiopatologico che può causare sintomi e difetti nutrizionali e può associarsi a molte altre malattie, alcune anche comuni.

Quali sintomi e disturbi può produrre ?

Legati alla fermentazione batterica degli zuccheri e loro malassorbimento:

  • Diarrea (elemento più frequente, sintomo “guida”)
  • Eccesso di gas, meteorismo (frequente)
  • Fastidio-tensione addominale (frequente)
  • Senso di ripienezza
  • Ridotto introito alimentare (non frequente)
  • Calo di peso

Legati al ridotto assorbimento dei grassi:

  • Steatorrea (diarrea oleosa e schiumosa, rara)
  • Flatulenza maleodorante
  • Deficit di vitamine liposolubili A-D-E-K (non frequenti)
    Legati a deficit di proteine (non frequenti)
  • Pelle secca
  • Perdita massa muscolare
  • Perdita di capelli
  • Fragilità delle unghie

Ridotto apporto di Vit B12:

  • Anemia da carenza di vit B12 (rara)

Quali sono i più comuni esempi di situazioni che vedono la SIBO associata ad altre condizioni ?

Da alcuni studi iniziali si è ipotizzato un rapporto particolarmente stretto tra SIBO e Sindrome dell’ intestino Irritabile ( “Irritable Bowel Syndrome” = IBS ).
La IBS è condizione molto comune ( 3-45% della popolazione generale e prima causa di visita ambulatoriale gastroenterologica ). E’ definita dalla presenza protratta per mesi di dolore addominale associato a disordine della defecazione. Un gruppo di pazienti mostra prevalente stipsi, uno diarrea, uno problema misto) La presenza di “gonfiore” è frequente, ma non necessaria per la diagnosi.
La IBS è un disturbo di tipo funzionale, cioè non associato ad anomalie anatomiche o strutturali dell’intestino.
Tuttavia, in alcuni casi, possono essere rintracciati elementi fisiopatologici ben definiti: tra questi la SIBO. In realtà, dopo i primi studi che mostravano un’associazione ben evidente tra SIBO ed IBS , lavori più recenti non hanno confermato il dato ed un ampio studio di revisione globale, risalente ad alcuni anni fa, non ha rilevata una significativa relazione. Tuttavia, è da segnalare che la IBS può accelererare il transito oro-cecale degli alimenti, e dare così falsa positività del test per SIBO (test del respiro)

La SIBO può essere presente nella pancreatite cronica, nella celiachia refrattaria al trattamento dietetico ( 10% dei casi ), nella malattia epatica avanzata ( facilitazione alla peritonite batterica spontanea ed encefalopatia epatica subclinica )
Le forme più gravi di SIBO sono, tuttavia, rare: presenti solo nei casi di effettiva occlusione-subocclusione
intestinale da causa organica o malattia impegnativa della motilità gastrointestinale, come la sclerodermia

Come si diagnostica la SIBO?

Il miglior test (“gold standard”) è considerato l’aspirato del succo duodenale distale, di solito in corso di
gastroscopia. Viene effettuata la coltura con conta batterica. Se questa è elevata sopra un certo livello definito, abbiamo la diagnosi di SIBO.
Tuttavia, nella pratica clinica abituale, la SIBO si diagnostica con i test del respiro (“breath test” = BT) dopo ingestione di zuccheri. Si usano oggi:

  • Glucosio (specificità lievemente superiore)
  • Lattulosio (sensibilità lievemente maggiore)
  • [I test con materiale radioattivo sono passati quasi del tutto in disuso]

Entrambi gli zuccheri suddetti offrono buona performance diagnostica, pertanto la scelta si basa sulla preferenza del singolo centro, sulla disponibilità, ma anche – in certa misura – sulla situazione clinica che determina indicazione al test.
Il glucosio è la scelta più comune, soprattutto per un probabile maggior valore predittivo positivo e negativo.
Viene dosata la concentrazione di idrogeno e di metano nell’aria espirata dopo ingestione dello zucchero in dose definita. I prelievi di aria espirata vengono effettuati ogni 15’ per 120 – 240 minuti.
Un netto incremento dell’idrogeno o del metano rispetto al valore iniziale è considerato positivo per SIBO.

I test del respiro sono attendibili?

Sono attendibili, ma presentano molti problemi ancora non del tutto risolti:

  • Validazione non uniforme
  • Criteri non uniformi per le soglie di idrogeno e metano
  • Limiti di interpretazione dei test con entrambi i substrati in varie circostanze.

Esistono però linee guida recenti che chiariscono al meglio alcuni di questi aspetti

Come si cura la SIBO?

  1. Rimozione della causa, ove possibile (es.: migliorare motilità intestinale, rimuovere ostacoli alla progressione degli alimenti, terapia delle malattie di base )
  2. Correzione del deficit nutrizionale ( adeguata valutazione nutrizionale e trattamento, riduzione alimenti molto fermentanti )
  3. Correzione della microflora con antibiotici, nei pazienti sintomatici.

Elenco antibiotici usati nel trattamento della SIBO, con percentuali di efficacia:

Antibiotici non assorbibili:

  • Rifaximina 550 mg t.i.d. 61%–78%

Antibiotici sistemici:

  • Amoxicillina-clavulanico acid 875 mg b.i.d. 50%
  • Ciprofloxacin 500 mg b.i.d. 43%–100%
  • Doxycyclina 100 mg q.d. to b.i.d.
  • Metronidazolo 250 mg t.i.d. 43%–87%
  • Neomycina 500 mg b.i.d. 33% – 55%
  • Norfloxacina 400 mg q.d. 30%–100%
  • Tetracyclina 250 mg q.i.d. 87.5%
  • Trimethoprim-sulfamethoxazole 160 mg/800 mg b.i.d. 95%