Lombosciatalgia (sciatica)

Dott. Luca Tommasini – Algologo

Il dolore che dalla zona lombare scende verso la zona innervata dal nervo sciatico (il gluteo, la parte posteriore e laterale della coscia e della gamba) è spesso causato da una patologia dei nervi che dalla colonna vertebrale si portano all’arto inferiore, da cui il nome popolare “sciatica” dato che il nervo più spesso interessato è il nervo sciatico.

La sciatica, clinicamente, si manifesta con un, dolore a comparsa improvvisa o graduale che può essere anche molto intenso al quale, molto frequentemente, si associano anche altri sintomi, (che verranno valutati dal medico durante la visita): diminuzione o disturbi della sensibilità (formicolio, sensazione di caldo o di freddo all’arto colpito) ma anche diminuzione della forza dell’arto o perdita dei riflessi. Al dolore sulla gamba si può associare anche quello a livello lombare; si parla allora di lombo-sciatalgia.

La sciatica è spesso causata da una ernia del disco cioè da un frammento del disco intervertebrale che esce dalla sua sede normale e comprime il nervo vicino. L’infiammazione del nervo e il dolore possono essere causati sia dalla compressione meccanica del nervo da parte dell’ernia che dalla irritazione che provoca il materiale semifluido che costituisce l’ernia, anche in assenza di contatto diretto del nervo con l’ernia. Non sempre però la presenza di una ernia del disco è causa di dolore: molte ernie discali sono infatti asintomatiche.

Bisogna infine ricordare che non tutti i dolori di tipo sciatico sono causati da una ernia discale: a volte la causa è una stenosi vertebrale (restringimento del canale vertebrale), una sindrome delle faccette lombari, un problema dell’articolazione sacroiliaca, una sindrome da fallito intervento sul rachide, una sindrome del piriforme o altro ancora.

Cura

In caso di ernia, l’intervento chirurgico per rimuovere la medesima può non essere sempre indicato dato che lo scopo ultimo del chirurgo è quello di alleviare la compressione del nervo rimuovendo l’ernia stessa.

Inoltre, di solito il decorso della sintomatologia è benigno e il dolore tende a ridursi e scomparire spontaneamente o con terapie conservative.

Se questo non succede o se al dolore si affiancano altri sintomi (la perdita di forza e sensibilità della gamba e la perdita dei riflessi) allora diviene più stretta l°indicazione all’intervento chirurgico.
Tutti gli altri casi devono essere trattati in modo conservativo e cioè con terapie fisiche, fisiochinesiterapia, terapie farmacologiche (antinfiammatori, analgesici etc..) ed altro. In caso in cui il dolore, nonostante il trattamento conservativo, sia persistente è indicato l°utilizzo della epidurale antalgica, cioè della iniezione a livello vertebrale di una miscela di anestetico locale e cortisonico.

Con tale somministrazione è possibile ridurre l’infiammazione del nervo e quindi il dolore per il paziente, facilitando la ripresa delle attività quotidiane e quindi la guarigione.
La procedura viene effettuata ambulatorialmente e, con minime precauzioni, il paziente e in grado di tornare a casa rapidamente senza limitazioni di attività nei giorni successivi.